SOS Natale: idee-regalo in età prescolare

Natale è alle porte, ormai case e strade risplendono per le luci e gli addobbi, i più piccoli hanno già iniziato ad aspettare impazientemente aprendo le caselle del calendario dell'avvento e i grandi a rincorrere le offerte per i regali di Natale. La domanda che mi viene fatta più frequentemente in questo periodo è: cosa posso regalare al mio bambino? Quali giochi possono essere divertenti e stimolanti al tempo stesso?
Per rispondere alle richieste di molti genitori ho creato una lista di proposte. Ovviamente ogni gioco va scelto in base all'età, agli interessi e alle capacità del bambino.


Pirata pop-up
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Utile per stimolare alcuni prerequisiti del linguaggio, come l'attesa e il turno.

Il gioco della pesca
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Utile per allenare la coordinazione occhio-mano, l'alternanza del turno, l'attesa e le abilità linguistiche.
Fattoria degli animali
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Utile per ampliare il lessico, la struttura frasale e la comprensione del linguaggio. Con finalità simili, altre proposte potrebbero essere: 
Le tombole lessicali      Risultati immagini per tombole lessicali
Risultati immagini per domino degli animali  Il domino
             

Giochi per... "Far finta"
Risultati immagini per pentoline giocattolo
Utilissimi per stimolare la creatività, il gioco simbolico e il lessico.

Queste sono solo alcune idee, esistono in commercio moltissimi altri giochi creativi che potrebbero fare al caso vostro, quindi prendete spunto e condividete le vostre esperienze!
Nel prossimo articolo proporrò attività adatte ai bambini più grandi.

17 Novembre: Giornata Mondiale della Prematurità

In occasione della Giornata Mondiale della Prematurità, condivido l'interessante articolo della collega Sara Panizzolo,  Logopedista Magistrale, UOC di ORL e Chirurgia Cervico-Facciale, UOC di Neonatologia e TIN, AORN dei Colli-Monaldi (NA) e Vice Presidente FLI Campania – Segreteria Nazionale FLI, che descrive il ruolo del Logopedista in Terapia Intensiva Neonatale.

l 7% del totale dei nati in Italia, circa 32.000 all’anno, sono pretermine, cioè vengono al mondo prima della 37a settimana di età gestazionale (dati Cedap 2016)

Grazie al progresso in campo medico e tecnologico le possibilità di sopravvivenza dei neonati prematuri sono sempre più elevate. Non possiamo però riconoscere questa meravigliosa conquista senza considerare l'impatto che il contesto ospedaliero può avere sul corretto sviluppo delle abilità oromotorie, cognitive e sociorelazionali. Per questo motivo è necessario prevedere il coinvolgimento di più figure professionali che possano integrare le proprie competenze strutturando un solido percorso di cura che veda al suo centro il neonato. Le figure in questione sono:  il neonatologo, il pediatra, il neuropsichiatra infantile, l’infermiere, il fisioterapista, il logopedista, lo psicologo, l’assistente sociale e altre specialità sanitarie e socio-educative.
" Nel percorso clinico dei bambini con patologie neonatali, il logopedista è una figura professionale poco considerata in maniera stabile nelle fasi precocissime di intervento, poiché vige ancora in maniera diffusa un modello della Medicina di Attesa rispetto al modello della Medicina di Iniziativa anche nei confronti di questa specifica popolazione sanitaria altamente e prevedibilmente a rischio. Ne consegue che l’intervento del logopedista spesso viene richiesto quando già si sono persi importantissimi obiettivi di abilitazione e prevenzione secondaria, e il trattamento si esplica unicamente sulla riabilitazione per disfunzioni stabilizzate o su funzioni già molto compromesse" (Panizzolo S.)

https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/183037/9789241508988_eng.pdf;jsessionid=BE9028F3493537C512F01670929356DB?sequence=1

http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=3965

https://fli.it/wp-content/uploads/2017/08/Pag201a208-Logopedia_17-2.pdf

PROMPT©

PROMPT© è un acronimo (PROMPTS FOR RESTRUCTURING ORAL MUSCOLAR PHONETIC TARGETS - Prompt per la Riorganizzazione di Target Fonetici Orali Muscolari), che si riferisce ad un programma olistico, dinamico e multi-sensoriale utilizzato per la valutazione e il trattamento per i disturbi dello speech. Si realizza attraverso l’uso di PROMPT (specifici movimenti) tattili cinestecisi sulla mandibola, sul viso e sotto il mento che supportano il paziente durante la produzione verbale.
Questa tecnica si è sviluppata circa trent'anni fa, quando Deborah Hayden ha iniziato ad approfondirla studiando gli aspetti fisiologici e patologici del linguaggio. Per questo oggi il PROMPT coinvolge tutte le aree di sviluppo e il logopedista, durante la valutazione e il trattamento, deve considerare l'impatto che le difficoltà hanno su ogni singolo dominio. La tecnica può essere applicata a bambini, adulti e anziani che presentano patologie che provocano disturbi nello speech.

Al termine di un'accurata valutazione, avviene la pianificazione del trattamento attraverso la formulazione degli obiettivi e di un lessico funzionale che aiuti il paziente ad acquisire e automatizzare i movimenti articolatori sequenziali in contesti comunicativi validi.

"Il PROMPT (PROMPTs for Restructuring Oral Muscular Phonetic Target) è un sistema tattile- cinestesico-propriocettivo specifico per il trattamento dei disordini motori dello speech. Il workshop prevede l’insegnamento dei quattro livelli di PROMPT (cioè dei cue tattili-cinestesici-propriocettivi), dell’approccio alla valutazione tramite la Motor Speech Hierarchy e la System Analysis Observation, dei criteri per la selezione degli obiettivi, dei link ai fonemi motori, del lessico e delle attività per la programmazione della seduta logopedica." (I. Podda)

  La Dottoressa Valeria D'Acci ha conseguito il titolo di formazione PROMPT primo livello INTRODUCTION TO PROMPT: TECHINIQUE. Il workshop è prevalentemente di carattere pratico e ha come obiettivo quello di fornire strumenti concreti per la valutazione e il trattamento secondo il sistema PROMPT e permette di utilizzare e comprendere le finalità dei quattro livelli di PROMPT previsti dalla tecnica, di effettuare la valutazione delle competenze verbali motorie secondo l’approccio PROMPT e di programmare la seduta logopedica.

 

Per maggiori informazioni sul metodo, visita il sito: www.promptinstitute.com

Un video che spiega in modo chiaro e semplice in cosa consiste la terapia PROMPT https://www.youtube.com/watch?v=d1eMHygmIwQ&feature=youtu.be

 

La voce: una risorsa meravigliosa

La voce è uno strumento molto importante per noi, per questo dobbiamo imparare a prendercene cura. Vediamo insieme quali sono le abitudini, gli atteggiamenti e i fattori ambientali che ci aiutano a salvaguardarla e quali invece possono essere fonte di stress.

L’emissione vocale, o fonazione, è un fenomeno acustico che avviene grazie all’aria generata dai polmoni che attraversa le corde vocali. Il percorso dell’aria espirata termina a livello degli organi articolatori che “modellano” la voce. L’insieme di tutti questi organi è chiamato Vocal Tract. In realtà dobbiamo pensare alla produzione della voce anche come a una prestazione muscolare che può portare ad un affaticamento. Per questo motivo è necessario prestare attenzione ai segnali che ci invia il nostro corpo evitando di sottoporlo a sforzi eccessivi.

Spesso l’uso prolungato o inadeguato della voce possono causare vere e proprie patologie della voce, come l’ipotono cordale o i noduli delle corde vocali. Alcuni sintomi di queste patologie possono essere la raucedine o frequenti abbassamenti di voce.

Il logopedista è la figura riabilitativa che si occupa della valutazione e del trattamento dei disturbi del linguaggio, dell’apprendimento, della comunicazione, della deglutizione e della voce. Egli, a partire dalla diagnosi formulata dai medici, prende in carico il paziente disfonico guidandolo e accompagnandolo nel suo percorso riabilitativo. Il suo lavoro consiste nella pianificazione di un intervento mirato e personalizzato, che si adatti al paziente e alle sue esigenze sulla base degli obiettivi individuati insieme allo specialista. Il compito del logopedista, infatti, è quello di accogliere e prendersi cura della persona, aiutandola ad individuare, accettare e affrontare il suo problema.

Per favorire una buona prestazione vocale è importante identificare gli abusi e cercare di ridurli, agendo sia sulle modalità respiratorie e fonatorie, sia sulle caratteristiche dell’ambiente che ci circonda. In particolare:

·       Evitare, per quanto possibile, di parlare in ambienti affollati e dispersivi. Se possibile, cercare di modificare l’ambiente (ad esempio abbassando il volume della radio o della tv);

·       Cercare di mantenere un tono normale durante le conversazioni, avvicinandosi all’interlocutore se necessario;

·       Evitare di parlare durante le attività fisiche;

·       Evitare il raclage (raschiare la gola);

·       Evitare di urlare e bisbigliare;

·       Evitare di parlare troppo velocemente e ricordarsi di fermarsi a riprendere fiato, evitando quindi di parlare in “apnea”;

·       Porre attenzione al grado di umidità degli ambienti, utilizzando gli umidificatori e bevendo molta acqua quando ci si trova in ambienti particolarmente secchi.

·       Cercare di mantenere un buon livello di idratazione della gola.

·       Evitare gli agenti irritativa (come fumo e alcolici);

·       Evitare alimenti e bevande bollenti;

·       Porre attenzione alle sostanze chimiche;

·       Indossare indumenti comodi, che non siano troppo stretti, per favorire una corretta respirazione



Difficolta’ nell’acquisizione del linguaggio: tappe di sviluppo e campanelli d’allarme

Lo sviluppo del linguaggio nella prima infanzia è diventato un argomento di grande interesse e talvolta motivo di preoccupazione per i genitori che, curiosi e attenti, cercano di monitorare la crescita del proprio bambino facendo attenzione ad ogni cambiamento. Ecco perché vorrei fornire alcune indicazioni con lo scopo di guidare i genitori nell’osservazione dell’evoluzione linguistica del proprio bambino, ricordando che ogni situazione va valutata in modo del tutto individuale e che un articolo non può mai sostituire una consultazione clinica. Pertanto, se aveste dubbi riguardo lo sviluppo linguistico e comunicativo del vostro bambino non esitate a rivolgervi ad uno specialista.

Esiste una grande variabilità interindividuale riguardo lo sviluppo del linguaggio, ma ciascun bambino, secondo i suoi tempi, dovrebbe raggiungere delle tappe ben precise nel suo percorso di crescita.

Tappe di sviluppo

Nel neonato, la comunicazione inizia sin dai primissimi mesi di vita. Durante questo primissimo periodo, il bambino prende contatto con la realtà, manifesta interesse per il linguaggio e le espressioni del volto e mostra preferenza per la voce materna. 

Intorno ai 6 mesi migliora la capacità del bambino di riconoscere i suoni e le caratteristiche della lingua materna. In questa fase ha inizio anche la lallazione canonica: vostro figlio potrebbe infatti iniziare a ripetere alcune sillabe con un ritmo simile a quello usato dagli adulti. Giocando e sperimentando con la propria voce, passando attraverso la lallazione variata (ovvero l’utilizzo di più sillabe diverse e non più solo la ripetizione della stessa sillaba) il vostro bambino giungerà alla produzione delle prime parole a circa 12 mesi. Da questo momento potreste notare un arricchimento graduale del linguaggio, che diventerà più consistente dopo i 18-20 mesi.

In particolare, intorno ai 24-30 mesi, la fase di ampliamento lessicale dovrebbe risultare particolarmente evidente. In questo periodo, il bambino inizia a formare delle piccole frasi combinando più parole tra loro. Da questo momento il linguaggio del bambino continua a strutturarsi in modo sempre più preciso, aumenta il numero di parole prodotte, migliora la capacità di utilizzare i suoni correttamente all'interno delle parole e le frasi diventano sempre più ricche e complete.

Campanelli d'allarme

Se è vero che ogni bambino raggiunge le tappe di sviluppo secondo i suoi tempi, d’altra parte è importante prestare attenzione ad alcuni segnali. È importante rivolgersi al pediatra se:

  • si ha l’impressione che il vostro bambino non reagisca ai suoni o non mostri interesse nei confronti del linguaggio o dei volti di chi lo circonda.
  • non emerge la lallazione fino entro i 12 mesi
  • l’acquisizione del linguaggio appare particolarmente lenta
  • il vostro bambino sembra avere difficoltà anche a comprendere consegne o affermazioni semplici
  • a 24 mesi il numero di parole è inferiore a 50 e/o a 30 mesi è assente la capacità combinatoria (ovvero quell'abilità che consente di accostare almeno due parole tra loro per formare piccole e semplici frasi)

Strategie per stimolare correttamente l'emergere del linguaggio e il corretto sviluppo delle abilità comunicative

Sicuramente, se avete colto nel vostro bambino, alcuni di questi campanelli d'allarme, il consiglio non è quello di aspettare e vedere come possa evolvere spontaneamente la situazione, ma di rivolgersi subito ad uno specialista. Nel frattempo può risultare opportuno mettere in atto atteggiamenti e strategie che possano stimolare e sostenere lo sviluppo linguistico e comunicativo di vostro figlio.

Sin dai primi istanti di vita del bambino è importante che le interazioni e gli cambi comunicativi con l’adulto di riferimento avvengano in un ambiente che sia il più calmo e silenzioso possibile. Se possibile, allontanarsi dagli ambienti caotici, spegnere la TV o le possibili fonti di distrazione. Nel periodo della lallazione create dei veri e propri dialoghi, sintonizzandovi con il vostro bambino e lasciando che lui si sintonizzi con voi, favorendo il contatto oculare e creando scambi comunicativi. Utilizzate un linguaggio chiaro, semplice e corretto.

Sfogliate insieme libretti illustrati che catturino il suo interesse, lasciatevi guidare da lui e commentate ad alta voce ciò che lo attrae. Modulare il ritmo e l’intonazione durante le conversazioni o le filastrocche, per creare situazioni divertenti e aiutarlo nell'acquisizione di parole e concetti nuovi, ad esempio posso rallentare quando parlo della lumachina lenta e accelerare quando introduco una macchinina veloce. Può essere utile inserire gradualmente parole nuove, accostandole a parole già note, magari all'interno di canzoncine accompagnate da immagini e gesti. Una strategia molto efficace è quella di sfruttare le attività quotidiane o le situazioni routinarie, per denominare diversi oggetti appartenenti allo stesso campo semantico, in questo modo lo si accompagna in modo accattivante verso l’ampliamento lessicale. È importante accogliere ogni tentativo comunicativo di vostro figlio, gratificandolo, seguendo il suo interesse e ampliando ciò che ha prodotto. Inoltre è utile fare alcune pause durante gli scambi comunicativi per concedergli il tempo di sperimentare il linguaggio, aiutandolo a gestire il proprio spazio all'interno della conversazione.

Vi sono anche atteggiamenti che sarebbe meglio evitare per non frustrare vostro figlio in queste fasi particolarmente delicate: evitate di anticiparlo quando parla, completando le parole o le frasi, ma lasciate che concluda il suo discorso anche se questo potrebbe richiedere più tempo. Non parlate delle difficoltà del bambino in sua presenza. Non ostacolate l’utilizzo del gesto a supporto del linguaggio verbale, poiché questo può rendere più efficaci i tentativi comunicativi di vostro figlio. Non correggetelo quando pronuncia male una parola o una frase, piuttosto fornite un modello corretto all'interno della risposta. Non fingete di non aver capito. Evitate di colpevolizzare il bambino se non riuscite a comprenderlo, ma assumetevi la responsabilità del fallimento comunicativo provando ad interpretare, facendo dei tentativi e chiedendo conferma.

La raccomandazione fondamentale è quella di evitare che parlare diventi un motivo di stress per il bambino, ma cercare di creare occasioni e momenti in cui possa sperimentare il piacere di parlare e comunicare.