Lo sviluppo del linguaggio nella
prima infanzia è diventato un argomento di grande interesse e talvolta motivo
di preoccupazione per i genitori che, curiosi e attenti, cercano di monitorare
la crescita del proprio bambino facendo attenzione ad ogni cambiamento. Ecco perché vorrei fornire alcune
indicazioni con lo scopo di guidare i genitori nell’osservazione dell’evoluzione
linguistica del proprio bambino, ricordando che ogni situazione va valutata in
modo del tutto individuale e che un articolo non può mai sostituire una
consultazione clinica. Pertanto, se aveste dubbi riguardo lo sviluppo linguistico
e comunicativo del vostro bambino non esitate a rivolgervi ad uno specialista.
Esiste una grande variabilità interindividuale
riguardo lo sviluppo del linguaggio, ma ciascun bambino, secondo i suoi tempi,
dovrebbe raggiungere delle tappe ben precise nel suo percorso di crescita.
Tappe di sviluppo
Nel
neonato, la comunicazione inizia sin dai primissimi mesi di vita. Durante
questo primissimo periodo, il bambino prende contatto con la realtà, manifesta
interesse per il linguaggio e le espressioni del volto e mostra preferenza per
la voce materna.
Intorno ai 6 mesi migliora la capacità del bambino di
riconoscere i suoni e le caratteristiche della lingua materna. In questa fase
ha inizio anche la lallazione canonica: vostro figlio potrebbe infatti iniziare
a ripetere alcune sillabe con un ritmo simile a quello usato dagli adulti.
Giocando e sperimentando con la propria voce, passando attraverso la lallazione
variata (ovvero l’utilizzo di più sillabe diverse e non più solo la ripetizione
della stessa sillaba) il vostro bambino giungerà alla produzione delle prime
parole a circa 12 mesi. Da questo momento potreste notare un arricchimento
graduale del linguaggio, che diventerà più consistente dopo i 18-20 mesi.
In
particolare, intorno ai 24-30 mesi, la fase di ampliamento lessicale dovrebbe
risultare particolarmente evidente. In questo periodo, il bambino inizia a
formare delle piccole frasi combinando più parole tra loro. Da questo momento
il linguaggio del bambino continua a strutturarsi in modo sempre più preciso, aumenta
il numero di parole prodotte, migliora la capacità di utilizzare i suoni correttamente
all'interno delle parole e le frasi diventano sempre più ricche e complete.
Campanelli d'allarme
Se è vero che ogni bambino
raggiunge le tappe di sviluppo secondo i suoi tempi, d’altra parte è importante
prestare attenzione ad alcuni segnali. È importante rivolgersi al pediatra se:
- si ha l’impressione che il vostro bambino non reagisca ai
suoni o non mostri interesse nei confronti del linguaggio o dei volti di chi lo
circonda.
non emerge la lallazione fino entro i 12 mesi
l’acquisizione del linguaggio appare particolarmente lenta
il vostro bambino sembra avere difficoltà anche a
comprendere consegne o affermazioni semplici
a 24 mesi il numero di parole è inferiore a 50 e/o a 30
mesi è assente la capacità combinatoria (ovvero quell'abilità che consente di accostare almeno due parole tra loro per formare piccole e semplici frasi)
Strategie per stimolare correttamente l'emergere del linguaggio e il corretto sviluppo delle abilità comunicative
Sicuramente, se avete colto nel
vostro bambino, alcuni di questi campanelli d'allarme, il consiglio non è
quello di aspettare e vedere come possa evolvere spontaneamente la situazione,
ma di rivolgersi subito ad uno specialista. Nel frattempo può risultare
opportuno mettere in atto atteggiamenti e strategie che possano stimolare e
sostenere lo sviluppo linguistico e comunicativo di vostro figlio.
Sin dai primi istanti di vita del
bambino è importante che le interazioni e gli cambi comunicativi con l’adulto
di riferimento avvengano in un ambiente che sia il più calmo e silenzioso
possibile. Se possibile, allontanarsi dagli ambienti caotici, spegnere la TV o le
possibili fonti di distrazione. Nel periodo della lallazione create dei veri e
propri dialoghi, sintonizzandovi con il vostro bambino e lasciando che lui si
sintonizzi con voi, favorendo il contatto oculare e creando scambi comunicativi. Utilizzate un linguaggio chiaro, semplice e corretto.
Sfogliate insieme libretti illustrati che catturino il suo interesse, lasciatevi
guidare da lui e commentate ad alta voce ciò che lo attrae. Modulare il ritmo e
l’intonazione durante le conversazioni o le filastrocche, per creare situazioni
divertenti e aiutarlo nell'acquisizione di parole e concetti nuovi, ad esempio
posso rallentare quando parlo della lumachina lenta e accelerare quando introduco
una macchinina veloce. Può essere utile inserire gradualmente parole nuove,
accostandole a parole già note, magari all'interno di canzoncine accompagnate
da immagini e gesti. Una strategia molto efficace è quella di sfruttare le
attività quotidiane o le situazioni routinarie, per denominare diversi oggetti
appartenenti allo stesso campo semantico, in questo modo lo si accompagna in
modo accattivante verso l’ampliamento lessicale. È importante accogliere ogni
tentativo comunicativo di vostro figlio, gratificandolo, seguendo il suo
interesse e ampliando ciò che ha prodotto. Inoltre è utile fare alcune pause durante gli scambi
comunicativi per concedergli il tempo di sperimentare il linguaggio, aiutandolo
a gestire il proprio spazio all'interno della conversazione.
Vi sono anche atteggiamenti che sarebbe meglio evitare
per non frustrare vostro figlio in queste fasi particolarmente delicate:
evitate di anticiparlo quando parla, completando le parole o le frasi, ma
lasciate che concluda il suo discorso anche se questo potrebbe richiedere più
tempo. Non parlate delle difficoltà del bambino in sua presenza. Non ostacolate
l’utilizzo del gesto a supporto del linguaggio verbale, poiché questo può
rendere più efficaci i tentativi comunicativi di vostro figlio. Non correggetelo
quando pronuncia male una parola o una frase, piuttosto fornite un modello
corretto all'interno della risposta. Non fingete di non aver capito. Evitate di
colpevolizzare il bambino se non riuscite a comprenderlo, ma assumetevi la
responsabilità del fallimento comunicativo provando ad interpretare, facendo
dei tentativi e chiedendo conferma.
La raccomandazione fondamentale è quella di
evitare che parlare diventi un motivo di stress per il bambino, ma cercare di
creare occasioni e momenti in cui possa sperimentare il piacere di parlare e
comunicare.